Iniziamo il nostro viaggio all´insegna dell´allenamento ai tempi del Coronavirus da casa Dell´Oro, dove Renato ci racconta come ha organizzato la sue giornate per continuare a restare in forma nonostante l´impossibilità di allenarsi con le consuete metodiche nei vari centri sportivi o in strada.
«Ora c´è questa epidemia con conseguente limitazione delle attività fisiche all´aperto e in compagnia. - Racconta Renato - Mi mancano la compagnia e il nuoto, che non riesco a surrogare, per il resto ho una mia routine di sopravvivenza. Ogni mattina, ormai da 15 giorni, apro gli occhi e salgo in sella per un´ora abbastanza intensa di rulli. Poi inizia la giornata lavorativa (da casa). Tra una chiamata e un´email magari faccio un qualche passo sul balcone o meglio ancora le scale su e giù. Quando smetto di lavorare, faccio il secondo allenamento della giornata. Ho la fortuna di vivere in una via privata dove riesco a sviluppare un percorso di corsa lungo 500 metri, ma ho provato anche a fare un´ora di corsa in cortile facendo principalmente esercizi di tecnica e allunghi. Oppure faccio un´ora di esercizi: 15´ di riscaldamento facendo plank e poi 45´ di circuito con squat jump, burpees, salti con la corda e vari esercizi con il trx».
Emergenza sanitaria a livello internazionale che ha causato anche l´annullamento della gara che Renato aveva stabilito come obiettivo stagionale: «Puntavo allo Swissman, un tritahlon lungo che si sarebbe dovuto tenere a fine giugno. Poco fa mi è giunta la comunicazione che la gara è stata cancellata. Cosa cambia? Nella mia giornata nulla, continuerò ad allenarmi due ore al giorno perché in questo modo la mia giornata ha una struttura che mi aiuta a passare questo periodo. Avrò la testa più libera perché non avrò l´assillo di dover fare dei "lunghi"».
Infine un pensiero per i compagni di squadra, in attesa di tornare ad allenarsi e gareggiare insieme: «Vivo questo periodo come le degenze post infortunio. La differenza è che siamo tutti fermi ai box, mentre quando ti fai male, sei tu da solo ad essere limitato. Ho fatto tantissime gare in sette stagioni eppure non ne sento la mancanza. Quello che ho imparato in questi sette anni di triathlon è che non mi serve una gara per essere stimolato ad allenarmi, quindi spero che anche gli altri si stiano allenando, magari non troppo, così appena tutto questo sarà finito ci potremo sfidare all´aria aperta».